Talenti, Istituzioni e Imprese per l’empowerment femminile - Finale del Contest Make IT a Case
Una giornata dedicata all'imprenditoria femminile e alla valorizzazione dei talenti
Il 30 settembre si è svolto a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’evento Talenti, Istituzioni e Imprese per l’empowerment femminile – Finale del Contest Make IT a Case.
Un’occasione di confronto che ha messo in luce l’impegno del MIMIT a supporto delle imprese femminili, i risultati raggiunti con il Programma Imprenditoria Femminile nel sostegno all’imprenditorialità e all'empowerment delle donne, con l'obiettivo di ispirare le giovani generazioni ad avvicinarsi al Made in Italy.
"Imprenditoria Femminile" parla alle donne: alle imprenditrici offre servizi per migliorare competenze o accelerare la crescita delle startup; alle ricercatrici e studentesse universitarie offre corsi di formazione imprenditoriale; alle ragazze delle scuole secondarie propone campi estivi di educazione finanziaria e imprenditoriale e a tutte le donne che vogliono investire su sé stesse si rivolge con percorsi di empowerment e formazione professionale in ambito digitale.
Nelle oltre 3.900 ore di formazione e mentorship erogate, sono state coinvolte oltre 4.800 tra imprenditrici, ricercatrici e studentesse.
Per la realizzazione delle attività sono state avviate collaborazioni con il mondo della ricerca, dell’università e della scuola, oltre alla partnership istituzionale con Unioncamere.
All’evento sono intervenuti Federico Eichberg, Capo di Gabinetto MIMIT, Luigi Gallo, Responsabile Incentivi e Innovazione di Invitalia, Beatrice Luceri, Presidente Società Italiana di Management e Valentina Picca Bianchi, Presidente del Comitato Impresa Donna. Tra i relatori inoltre Donatella Proto, Direttore Generale Unità di Missione PNRR, Alessandra De Angelis, Dirigente della Direzione Incentivi alle Imprese, e Gianluca Fiorillo Responsabile Area Beni Strumentali e Brevetti di Invitalia.
La tavola rotonda ha ospitato testimonianze di imprenditrici che hanno beneficiato delle risorse del PNRR o collaborato con "Make IT a Case": casi di imprese femminili che sono motore di innovazione e crescita per il sistema produttivo italiano.
Cuore dell’incontro è stata la finale del contest "Make IT a Case", la competizione nazionale che coinvolge gruppi di studenti – a maggioranza femminile - nell’elaborazione di un business case su una azienda del territorio e di un’innovazione sui temi della sostenibilità, transizione digitale o energetica. Il contest, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Management, è una iniziativa mirata a rafforzare e far emergere la leadership femminile nella gestione d’impresa parte del programma Imprenditoria Femminile. Al Contest del II semestre 2024/25 hanno partecipato complessivamente 106 progetti provenienti da 24 atenei.
L’evento si è concluso con la premiazione dei 3 progetti vincitori individuati tra i 5 finalisti. Le squadre che si sono aggiudicate il premio di 2.000 euro sono:
- per il caso Interamna Acciaio è stato premiato il gruppo dell’Università degli Studi di Perugia composto da Caterina Proietti, Valentina Merola, Liridona Sadiki, Rita Donati, Matteo Mancinelli, Francesco Riccardi, Alessandro Costa (guidati dalla docente Giulia Monteverde)
- per il caso Alma Design è stato premiato il gruppo dell’Università di Milano – Bicocca composto da Simone Scafoletti, Michelangelo Montanaro, Vittoria Bonomi, Valentina Bardotti, Mateusz Wszola, Yasmin El Kacmi El Bakkali (guidati dalla docente Francesca Capo)
- per il caso Lefiole Vini è stato premiato il gruppo dell’Università di Pavia composto da Silvia Peroni, Chiara Tambornini, Matilde Pochintesta, Sofia Zavatarelli (guidati dal docente Valerio Veglio).
La premiazione si è svolta alla presenza del Ministro Adolfo Urso e dell’Amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella.
Con oltre 1.660 studenti coinvolti e 332 project work realizzati in 4 edizioni, "Make IT a Case” si conferma un laboratorio virtuoso per formare imprenditrici e manager del futuro.